Rugrà

CHI SIAMO: LA NOSTRA STORIA

Adagiata sulle dolci colline del Gavi, in posizione soleggiata, immersa nel verde tra vigneti e boschi di ciliegi, acacie, castagni e roveri, sulla strada dei vini più famosi della zona del Piemonte denominata Alto Monferrato, l'Azienda Vitivinicola Rugrà, di 5 ettari di cui 2,5 a vigneto, a conduzione familiare, è diretta in prima persona da Luigia Zucchi .

Costituitasi nel 1997, dopo anni di attività vitivinicola e di apicoltura a livello amatoriale,l'azienda Rugrà ha da sempre operato nel massimo rispetto della natura, seguendo i principi dell'agricoltura biologica che è sempre stata alla base delle scelte di vita di Luigia e di suo marito.

Il legame col territorio, la sua cultura, le sue tradizioni, l'hanno portata a riscoprire - attraverso ricerche tra archivi comunali e mercuriali ottocenteschi - uno storico vitigno autoctono in via di estinzione: il” Nibiö dalla Picùla Rùsa”, un dolcetto dal caratteristico peduncolo rosso, al cui recupero ha contribuito con l’aiuto della Tenuta sperimentale della Regione Piemonte “Cannona”.

 

I NOSTRI PRINCIPI

Nati in campagna, Luigia e Giorgio hanno sempre mantenuto uno stretto rapporto con le loro origini anche quando sono vissuti in città per lavoro. La fedeltà alla terra, il rispetto e la tutela della sua vita hanno sempre caratterizzato le loro scelte.

In vigna fanno esclusivo uso di poltiglia bordolese, zolfo, preparati a base di erbe, ammendanti organico-minerali e letame, evitando l'uso di sostanze chimiche, pesticidi, insetticidi, mentre la gestione delle erbe infestanti viene fatta mediante la pratica del sovescio e l'utilizzo di erbe azoto fissatori

Con queste metodiche colturali e praticando potature riduttive, vendemmiando l'uva a completa maturazione, l'azienda Rugrà punta ad ottenere un prodotto di qualità, consapevoli che un buon vino si fa prima di tutto in vigna.

 

IL LAVORO IN CANTINA

La cantina coniuga tradizione e tecnologia: pressatura dolce delle uve e vasche di acciaio a temperatura controllata dove il mosto viene sapientemente accompagnato nella fermentazione fino alla maturazione in botti di rovere.

Le uniche sostanze usate sono lieviti biologici(OGM esenti) per favorire la migliore fermentazione possibile e un oculato uso di SO2 per i vini di lunga conservazione ( comunque al di sotto dei parametri fissati dal disciplinare di produzione biologica), tranne che per il merlot che, potendo andare in bottiglia l'anno successivo alla vendemmia, non ha bisogno di solfiti.

Travasi frequenti, affinamento in botti di rovere e filtraggio su cartone completano l'opera.

Convinti sostenitori che ogni vino e ogni annata esprime una sua personalità che va apprezzata per se stessa, non ricercano la raffinatezza dei vini da “boutique”, ma privilegiano una lavorazione rispettosa della vita del vino e della sua identità, anche se questo può comportare la presenza di un leggero deposito in bottiglia.

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