Il 3 marzo e l’8 marzo scioperiamo!

Il prossimo 8 marzo 2023 sarà il settimo sciopero femminista e transfemminista internazionale promosso dal movimento Non una di meno, e sciopereremo ancora insieme contro la violenza di genere, la violenza economica, la violenza della guerra, la violenza ambientale, la precarietà delle vite, l’assenza di un reddito, di welfare e di servizi pubblici universali. I diversi livelli di violenza si intrecciano e moltiplicano i loro effetti sui nostri corpi, le nostre vite, i nostri territori e così, attraverso lo sciopero, strumento di lotta che riprendiamo dalla tradizione per arricchirlo, intrecciamo la nostra solidarietà e, a partire dalle nostre condizioni, costruiamo una forza comune!

Lo sciopero transfemminista dell’8 Marzo è per noi un momento in cui riconosciamo la necessità e l’urgenza del mutualismo conflittuale e della solidarietà femminista, perché è attraverso lo sciopero che rendiamo visibile l’essenzialità dei lavori di cura e, più in generale, della riproduzione sociale che permettono e sono alla base della valorizzazione del capitale e della violenza.

Con lo sciopero restituiamo importanza a tutto questo, e nello stesso tempo, liberiamo del tempo per reinventarci nelle piazze, nelle case, negli spazi sociali, nelle fabbriche occupate, e attraverso la solidarietà pratichiamo le nostre modalità di condividere il lavoro riproduttivo, di organizzarci per produrre beni e servizi che rispondano ai bisogni delle persone e della terra e di noi stesse.

Accogliamo e diffondiamo, inoltre, l’appello del movimento Non una di meno per una settimana ecotransfemminista: il 3 marzo, infatti, sarà sciopero globale per il clima. La crisi climatica provocata dalla violenza del sistema patriarcale e capitalista è ormai evidente, per questo fermiamo le nostre attività, costruiamo alleanze, poniamo al centro pratiche e lotte ecotransfemministe.

Per tutte queste ragioni diventa fondamentale dare risalto ad una lotta esemplare come quella  del collettivo di fabbrica dell'ex GKN che, in piena attività produttiva, è stata abbandonata prima dal fondo Melrose e oggi da Borgomeo e QF, esempio tangibile e concreto della violenza che subiamo dal capitalismo estrattivista. 

Le lavoratrici e i lavoratori dell'ex GKN hanno realizzato un presidio permanente dentro la fabbrica e hanno dato vita ad una rivendicazione che, superando il comparto metalmeccanico, ha chiamato tuttǝ a connettere e moltiplicare i luoghi di lotta per ripensare come vogliamo vivere e per convergere insieme verso una vita dignitosa, per questo, per altro, per tutto!

E lo hanno fatto intrecciando i saperi ed elaborando un piano di reindustrializzazione dal basso che propone una visione per un territorio e per un’intera comunità.

Il nostro posizionamento da una prospettiva agroecologica, le nostre pratiche quotidiane di lavoro in autogestione e di difesa dei diritti attraverso un sindacalismo a insediamento multiplo, in queste date di mobilitazione internazionale, – come gruppo di lavoro femminista di FuoriMercato - ci muove alla solidarietà con tutte le donne dell’ex GKN, dalle ex lavoratrici, a coloro che contribuiscono alla lotta con il loro lavoro di cura fatto di impegno concreto e condivisione.

Donne in lotta e in sciopero permanente che, dopo 20 mesi di presidio e di resistenza alla violenza di un sistema capitalistico, si riorganizzano attuando il mutualismo e pratiche femministe, organizzando spazi di cura condivisa che supportano e cercano di rendere il conflitto, e suoi luoghi, accessibili a tuttə.

E ancora,  il 7 Novembre 2022 più di trecento lavoratori e lavoratrici, insieme ai solidali, hanno dato vita all’Aps Società operaia mutuo soccorso (SOMS) Insorgiamo – aderente a Autogestione in movimento FuoriMercato, una società di mutuo soccorso nata sull’onda delle prime esperienze del movimento operaio, e attraverso lo strumento dell’assemblea permanente, messo a disposizione di tuttə, è un allenamento all’autogestione che prefigura sistemi collettivi incentrati sulla cura e contro ogni livello di violenza e sfruttamento e che, in occasione dello sciopero globale per il clima e dello sciopero transfemminista, rilanciamo come pratica comune e come strumento da creare in tutti i luoghi di lavoro, per rafforzare il mutualismo conflittuale e supportare le lotte.

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